Dott.ssa Rillo – mancata diagnosi

La d.ssa Marisa Rillo entra in questa storia quasi per caso.
Mia madre infatti si era rivolta a lei non per il dolore, ma per gestire il diabete di cui soffriva già da alcuni anni.
Invero non si trattava di diabete franco ma di un’ iperglicemia di grado lieve, allo stadio di alterata sensibilità al glucosio, che aveva sempre controllato senza particolari difficoltà con una semplice terapia farmacologica.
L’ “esplosione” del diabete vero e proprio, ovvero di un’ iperglicemia severa con picchi abnormi e difficoltà di controllo è stata un fatto recente e improvviso, evolutosi in poche settimane.

Mia madre è stata visitata dalla dott.ssa Rillo SETTE volte in otto mesi, durante i quali il carcinoma pancreatico è passato del tutto inosservato; dall’ Ottobre 2021 al Maggio 2022 infatti c’è stata una fitta sequela di frequentazioni ambulatoriali perchè c’ erano enormi difficoltà nel riportare la glicemia a livelli normali e stabili, ma in tutto questo tempo la dottoressa NON ha mai avuto il sospetto che dietro questa improvvisa variazione e “capricciosità” della condizione clinica vi fosse una causa più sinistra ed ha ipotizzato semplicemente che in parte fosse la normale evoluzione della malattìa, ed in parte fosse la paziente (mia madre) banalmente a “pasticciare” con le terapìe.

Deferita all’ Ordine dei Medici di benevento, la d.ssa Rillo ha giustificato la sua inerzia con il fatto che la diagnosi di cancro pancreatico non fosse di competenza ambulatoriale ma eminentemente radiologica, e che a seguito dei sintomi riportati, nel marzo 2022 aveva prescritto una EGDS (gastroscopia), che mia madre le aveva portato in visione solo due mesi dopo, insieme alla lettera di dimissione dal Santa Rita – dove nel frattempo aveva deciso di farsi ricoverare in mancanza di alcuna indicazione diagnostica e soprattutto terapeutica utile alla risoluzione dei sintomi – lettera che sentenziava di diverticolosi con diverticolite del sigma, cosa che l’ aveva definitivamente fuorviata rispetto alla possibilità di una diagnosi corretta.

Di certo la diagnosi – in senso stretto – non competeva a lei, questo è indiscutibile.
Ma a lei competeva altrettanto indiscutibilmente la sensibilità diagnostica necessaria per sospettare la patologia e prescrivere esami adeguati.
Dopotutto è una specialista delle malattìe metaboliche, del pancreas in particolare, essendo diabetologa…e il carcinoma pancreatico pare rientri proprio tra le patologie del pancreas…

Mia madre ha portato in visione l’ EGDS solo a Maggio, vero, ma lei l’ aveva prescritta SOLO a Marzo, e cioè BEN CINQUE MESI DOPO LA PRIMA PRESA IN CARICO.
Ciò rende del tutto IRRILEVANTE quanto accaduto da quella data in poi, e dunque anche la giustificazione della “lettera di dimissione fuorviante” appare piuttosto pretestuosa.
Avrebbe potuto/dovuto prescrivere una TC addome MOLTO prima.
C’ erano sintomi suggestivi, sia pure aspecifici: glicemia improvvisamente fuori controllo, età (fattore di rischio), dolore, irregolarità intestinale…
Era davvero difficile sospettare che NON fosse un banale peggioramento dovuto all’ età?
Indirizzarla eventualmente ad un altro specialista (gastroenterologo/oncologo/internista)?

L’ Ordine dei Medici di Benevento tuttavia ha ritenuto valide le sue giustificazioni ed ha archiviato il procedimento in fase pre-disciplinare per insussistenza di illeciti etico-deontologici.

Nessuna conseguenza dunque per la specialista.